Fez, itinerario alla scoperta della città e della sua labirintica medina, tra sapori, odori e colori tipici del Marocco.
Una passeggiata tra i souq, i negozi di souvenir, gli angoli nascosti e le concerie a cielo aperto è una delle esperienze immancabili da fare a Fez, in Marocco. Fez è una città unica al mondo, una città con più di mille anni di storia che ha visto susseguirsi dinastie e ricchezze. E’ il centro spirituale e culturale del Marocco, e uno dei suoi simboli più famosi.
Alla scoperta della Medina di Fez
Il maggiore richiamo turistico è sicuramente la medina di Fès el-Bali (la Vecchia Fez), un dedalo di vicoli stretti e di bazar coperti traboccanti di bancarelle che vendono spezie profumate, di moschee sempre gremite, di laboratori artigianali e di tanta, tantissima gente.
Il mio consiglio è quello di avventurarvi tra le viuzze – rigorosamente durante il giorno – e di lasciarvi portare dall’istinto, dai colori e dagli odori. Il primo impatto può essere travolgente ma un pochino alla volta vi abituerete al ritmo di Fez!
L’ingresso principale alla Medina di Fez è Bab Bou Jeloud, la porta situata ad ovest. Da qui partono due strade che si inoltrano nella medina: il “grande pendio” sulla sinistra (Talaa Kebira) e il “piccolo pendio” sulla destra (Talaa Seghira). Qualsiasi direzione decidiate di prendere, arriverete nei pressi di Place an-Nejjarine, da dove potete inoltrarvi nel cuore della città, il posto dove si trovano la Moschea Kairaouine e la Zawiya Moulay Idriss II. Potete poi proseguire in direzione nord fino a raggiungere una delle due porte settentrionali, Bab Guissa o Bab Jamai, oppure in direzione sud, verso una delle zone della città vecchia in cui possono arrivare anche le macchine (il resto della Medina è completamente pedonale).
Il fascino della Medina di Fez si coglie passeggiando liberamente e un po’ a caso tra i vicoli. Vista però la grande difficoltà nell’orientamento, sono stati creati cinque percorsi distinti e ben segnalati all’interno della città vecchia. Ognuno di questi percorsi vi porterà alla scoperta di differenti aspetti della vita marocchina: percorso Viola (tra le botteghe artigiane), percorso Verde (tra i palazzi e i giardini con influssi andalusi), percorso Blu (alla scoperta di monumenti e souq), percorso Azzurro (tra le vie del Quartiere Andaluso) e percorso Arancione (alla scoperta di Fès el-Jdid). Le indicazioni sono ben segnalate, ad altezza occhi, e si trovano spesso dei pannelli in lingua inglese ricchi di informazioni.
Questo è il percorso che ho fatto io: entrando da Bab Bou Jeloud ed evitate le orde di guide turistiche più o meno legali, prendete la strada sulla sinistra e poi subito a destra, lungo Talaa Kebira. Qui si trova uno dei mercati alimentari specializzato in modo particolare nella carne di cammello. Superato il mercato vi troverete davanti la meravigliosa Medersa Bou Inania, la scuola coranica più bella della città.
Costruita attorno al 1350 e recentemente restaurata, la Medersa Bou Inania è un tripudio di piastrelle, stucchi, decorazioni in legno di cedro e porte in ottone. Questa medersa ospita anche una moschea dal particolare minareto rivestito da piastrelle verdi; la presenza di un minareto è particolare alquanto insolito per una scuola coranica. La Medersa è anticipata da un orologio ad acqua del XIV secolo, con travi intarsiate che sostengono dei recipienti in ottone dove l’acqua scorre segnando il passare delle ore.
Dopo qualche centinaio di metri, proseguendo sempre lungo la strada principale Talaa Kebira, l’attenzione viene attirata dalla Moschea Chrabliyine, il cui nome deriva dai produttori di pantofole tuttora presenti nelle vie circostanti. Proseguendo per la strada in discesa e superate le botteghe degli artigiani pantofolai, vi troverete davanti al ristorante Dar Saada. Qui prendete una strada sulla destra per arrivare in Place an-Nejja-rine, una delle più belle di Fez, caratterizzata da una delle fontane più belle della città. Qui troverete anche l’interessante Museo Nejjarine dell’artigianato ligneo. Nelle stradine attorno potete vedere il Souq dei carpentieri, spesso intenti a creare i troni usati nelle cerimonie nuziali. Dalla piazza, imboccando un vicolo sbarrato, potete raggiungere la Zawiya Moulay Idiss II, l’edificio al centro della città, purtroppo non visitabile.
Da qui si può raggiungere la Medersa el-Attarine, un centinaio di metri dopo le bancarelle dei merciai. Attorno al cortile centrale della medersa, dove piastrelle decorative, stucchi e legno di cedro decorano la parte alta delle pareti, si affacciano le aule per l’insegnamento. Di particolare interesse sono anche i soffitti che rispecchiano i motivi tipici dell’artigianato merenide. Una volta visitata questa splendida scuola coranica, potete fare una pausa alla Patisserie Kortouba.
Nelle immediate vicinanze si trova la maestosa Moschea e Università Kairaouine. Il complesso che ospita anche l’università più antica del mondo (fondata nell’859 e ampliata nel XII secolo) è talmente grande che con il passare dei secoli ha inglobato le strade e le case circostanti. La sola sala della preghiera della moschea può accogliere fino a 20.000 persone. L’ingresso è vietato ai non musulmani ma si possono comunque ammirare dall’esterno le sue infinite colonne e le porte riccamente decorate. Girando attorno al perimetro della moschea potete vederne la porta settentrionale (la più decorata) e il trecentesco Funduq Tastawniyine, che per parecchi secoli ha avuto la funzione di caravanserraglio per i mercanti di passaggio.
Costeggiando le mura si arriva in una graziosa piazza con gli artigiani che lavorano l’ottone, Place as-Seffarine, dove si può ammirare anche la piccola Medersa as-Seffarine, riconoscibile da una porta in legno di cedro riccamente decorata. La Medersa è purtroppo in pessime condizioni, ma resta la più antica della città di Fes (del 1280).
Le Concerie di Fez
Al di fuori di questo itinerario, una delle altre cose da non perdere nella Medina di Fez sono le Concerie. La lavorazione della pelle è una delle attività più tipiche della città di Fez e sicuramente una delle più riconoscibili per l’odore che aleggia nella zona. In Marocco la concia delle pelli è una tradizione millenaria e le tecniche sono rimaste pressoché intatte dal periodo medievale. I turisti devono rimanere a debita distanza, osservando la lavorazione delle pelli dall’alto. Ci sono diverse terrazze, ottimi punti di osservazione, praticamente tutte gestite dai negozi di pellame in cui dovrete per forza entrare.
Se volete vedere i miei album di foto del Marocco li trovate nel mio spazio Flickr dedicato.
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