Una tappa del viaggio di due settimane nell’est degli Stati Uniti è stata Charlottesville, un’accogliente cittadina universitaria.
La scelta di inserire Charlottesville nell’itinerario nell’Est degli Stati Uniti (https://www.claudiatoffolon.com/2019/11/13/due-settimane-nelleast-coast-itinerario/) si è basata soprattutto sulla voglia di scoprire qualcosa in più su Thomas Jefferson, il terzo Presidente degli Stati Uniti d’America.
Partiamo quindi dall’edificio principale della University of Virginia, il principale motivo di orgoglio dell’autore della Dichiarazione d’indipendenza, per ammirare The Rotunda. Simbolo dell’ateneo, The Rotunda è un edificio situato su The Lawn, terreno originale dell’Università della Virginia, progettato da Thomas Jefferson per rappresentare “l’autorità della natura e il potere della ragione” ed è stato ispirato dal Pantheon di Roma. La costruzione iniziò nel 1822 e fu completata subito dopo la morte di Jefferson, nel 1826.
The Rotunda è considerata il simbolo di uno dei principi di Jefferson, ovvero la separazione tra la chiesa e l’educazione. Dalla Rotunda partono le visite guidate gratuite del campus, tutti i giorni tra le 10 e le 16, per 45 minuti.
Una piccola curiosità: l’Università della Virginia annovera tra i suoi studenti più famosi Edgard Allan Poe che si iscrisse all’Università il 14 febbraio 1826 e frequentò le lezioni nelle scuole di lingue antiche e moderne. Poe si distinse subito per il suo genio solitario e riflessivo e per la sua eccellente capacità di recitare correttamente anche se completamente impreparato. Nei suoi esami finali ottenne il massimo dei voti in francese e latino. Sebbene fosse uno studente dotato e popolare, Poe lasciò l’Università il 15 dicembre 1826, per non tornare mai più. I fondi che il suo patrigno gli aveva inviato erano inadeguati. Fu costretto a prendere in prestito a credito dai commercianti di Charlottesville e poi si rivolse al gioco d’azzardo pesante nel tentativo di pagare i suoi conti. Alla fine della sessione di dieci mesi, aveva accumulato un debito di oltre $2.000. John Allan, che disapprovava fortemente il gioco d’azzardo, furioso con il figliastro si rifiutò di consentirgli di tornare all’Università.
La seconda tappa sulle tracce di Thomas Jefferson è stata a Monticello, a qualche miglia da Charlottesville. Monticello era la tenuta di Thomas Jefferson. L’edificio è stato costruito su un progetto dello stesso Jefferson, ed è situato sulla cima di un colle delle Southwest Mountains. Il progetto originale si basava sullo stile classico del Palladianesimo. Quando Jefferson abbandonò Monticello nel 1784 per viaggiare in Europa, il progetto originale era stato in gran parte completato, con l’eccezione dei portici e delle decorazioni in legno intarsiato degli interni. Prima del ritorno, Jefferson ampliò la propria visione di Monticello per incorporare le caratteristiche tipiche degli edifici palladiani e delle rovine ammirate oltreoceano. I progetti originali vennero ammodernati a partire dal 1796. La costruzione di Monticello venne sostanzialmente completata nel 1809, con l’eccezione della cupola.
Jefferson morì il 4 luglio 1826, la sua lapide si trova lungo le pendici della collina, e Monticello venne ereditata dalla primogenita Martha Jefferson Randolph. Le difficoltà finanziarie obbligarono Martha a vendere Monticello a James T. Barclay, un medico locale, nel 1831. Barclay la vendette a sua volta nel 1834 a Uriah Phillips Levy, primo ebreo americano a diventare ufficiale della United States Navy, il quale era un grande ammiratore di Jefferson. Durante la guerra di secessione americana la casa venne confiscata dal governo Confederato e venduta, ma Uriah Levy (morto nel 1862) riuscì a recuperarla dopo la guerra. Un’organizzazione privata, senza scopo di lucro, la Thomas Jefferson Foundation, acquistò la casa da Jefferson Levy nel 1923, per poi farla restaurare.
Monticello è attualmente adibito a museo. I visitatori possono ammirare le stanze del seminterrato e del piano terra, ma il secondo e terzo piano sono chiusi al pubblico. Sebbene numerosi edifici siano stati ricostruiti o ristrutturati per riportare l’edificio ed il suo circondario alle medesime condizioni dell’epoca di Jefferson, nessuno dei ricoveri per gli schiavi è stato ricostruito, facendo scomparire in tale modo gli alloggi degli oltre 200 schiavi che erano lì detenuti sotto le dipendenze del presidente americano.Nel 1987 Monticello è stata inserita, in coppia con l’Università della Virginia, tra i patrimoni dell’umanità e un’immagine della facciata occidentale della tenuta venne impressa sulla moneta da 5 centesimi di dollaro statunitense tra il 1938 ed il 2003 (per poi ritornarvi all’inizio del 2006) e sulla banconota da 2 dollari tra il 1928 ed il 1966.
Per proseguire sulle orme di Thomas Jefferson ci siamo poi spostate verso la Berkeley Plantation, una delle piantagioni più storiche della Virginia e sede del primo Thanksgiving nel 1619. Berkeley è anche la città natale di Benjamin Harrison, firmatario della Dichiarazione di Indipendenza, e del presidente William Henry Harrison, il nono presidente della nazione. Il palazzo del 1726 è stato ristrutturato seguendo i suggerimenti di Jefferson. Nel corso degli anni è stato salvato dal fuoco (che una spia di Re Giorgio ha appiccato a tutte le dimore vicine, tranne che a questa perché la voleva come bottino per la vincita della Guerra di Indipendenza, che poi è stata persa dal Regno Unito), sono stati bruciati tutti i mobili originali tranne un letto scampato per miracolo, è andato in rovina, è diventato una stalla, è stato poi ristrutturato ma, in seguito alla recessione degli anni ’30 é stato pignorato da una banca. Una storia travagliata per questa bellissima dimora storica che ora è arredata con pezzi d’antiquariato d’epoca.
Trovate le foto della Virginia nel mio spazio Flickr: https://www.flickr.com/photos/borntotravel77/albums/72157712998273277
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