Quando sento nominare l’Oman e Muscat, subito la mia mente vola verso canyon e oasi, villaggi e castelli tra le dorate dune del deserto, suq luccicanti d’oro profumati di incenso e di sandalo, palazzi di splendido marmo bianco e onde dell’Oceano Indiano. Tutto questo è concentrato in Oman, un Paese piccolo ma estremante ricco e variegato, che si può esplorare in una settimana. In questo articolo vi parlerò della capitale, Muscat, mentre troverete i dettagli del tour in un altro prossimo articolo.
Il principale aeroporto dell’Oman è l’Aeroporto Internazionale Seeb, che dista circa 25 km dal centro di Muscat, la capitale. L’Oman è ben collegato ai principali aeroporti internazionali, è dunque possibile raggiungere il paese sia attraverso la linea aerea nazionale, la Oman Air, sia attraverso altre linee del Golfo come la Emirates, la Qatar Airways, la Etihad Airways e la Turkish Airlines (io ho volato con quest’ultima).
I primi due posti da visitare a Muscat secondo me sono la Sultan Qaboos Grand Mosque ed il quartiere di Mutrah, con il souq e la Corniche.
* Commissionata nel 1992 dal sultano Qabus ibn Said (sovrano saggio e illuminato, che ha preso per mano l’Oman e ne ha fatto un Paese moderno ed efficiente), iniziata nel 1995 portata a termine in soli 6 anni, la Sultan Qaboos Grand Mosque è un edificio da primati: la sala della preghiera è un quadrato di 74 metri e il suo pavimento è coperto da un tappeto di poco più piccolo. È la terza moschea per grandezza al mondo e quasi tutto il complesso è aperto ai turisti non musulmani. Da non perdere il luccicante lampadario interamente costituito da cristalli Swarovski dal peso totale di oltre 10 tonnellate , il tappeto persiano gigante realizzato a mano (tappeto di seta intrecciato da 600 donne iraniane in un unico pezzo, grande 200 metri quadrati, pesante 21 tonnellate, che è stato per qualche tempo il tappeto più grande del mondo) e le pareti ricoperte interamente di marmo bianco di Carrara. La stanza di preghiere delle donne invece è stranamente semplice e alquanto spoglia. All’interno dell’intero complesso possono trovare posto contemporaneamente 20.000 persone, c’è una biblioteca con 20.000 volumi ed un istituto di scienze islamiche.
I non musulmani possono visitare la moschea tutti i giorni, tranne il venerdì, dalle 8.30 alle 11.00 del mattino. L’ingresso alla Grande Moschea è vietato ai bambini sotto i 10 anni Per la visita, le donne devono indossare abiti lunghi e il velo/foulard, mentre gli uomini devono avere braccia e gambe coperte. Questo è il link al sito ufficiale, per controllare gli ultimi aggiornamenti: https://sultanqaboosgrandmosque.com/
* Meno conosciuta rispetto alla ben più celebre Grande Moschea del Sultano Qaboos la Al Ameen Mosque, ma non per questo meno bella, è la Mohammed Al Ameen Mosque. Si trova nel quartiere di Al Khuwair e merita, in particolare, una visita serale, quando i bianchissimi minareti si illuminano di giallo e di blu.
* Il Quartiere di Mutrah, un tempo quartiere di pescatori, ha il lungomare più famoso di tutto l’Oman, con il suo susseguirsi ordinato di palazzi bianchi che si stagliano sulle montagne color ocra. La passeggiata dura un paio di chilometri durante i quali si possono ammirare le imbarcazioni dei pescatori, i dhow, tradizionali barche a vela arabe con una o più vele triangolari e lo svettante minareto azzurro della moschea di Masjid Al Rasool. Alla fine della passeggiata vale sicuramente la pena salire sul Forte di Mutrah, costruito attorno al 1580 dai portoghesi, da cui si ha una fantastica vista sulla città, sul porto e, al di là del promontorio, sulla città vecchia (il forte è chiuso però al pubblico). Nel tratto più animato della passeggiata si trova anche l’entrata del Souq.
* Il Souq di Muscat è diverso da quello che potrete trovare negli altri Paesi Mediorientali, è piccolino (circa 250 metri di lunghezza per 150 di larghezza), per la maggiorparte al coperto, meno caotico, forse più caro, e con meno possibilità di contrattare. Immergetevi comunque nei vicoli, in particolare nella parte dedicata all’oro, in quella degli incensi e in quella dei Kanjar, gli antichi pugnali artigianali in argento e avorio. Dalla parte opposta al Souq, nei pressi del porto, si trova il mercato del pesce.
* Un altro quartiere molto carino di Muscat è la Old City, il nucleo originario della città, una volta circondato da mura ed accessibile solo da porte fortificate. E’ un quartiere silenzioso e molto ordinato, una zona verde e molto curata. Tre sono i luoghi che meritano di essere visti. Il Palazzo del Sultano, Al Alam Royal Palace, che si erge su un porto ad acqua profonda e protetto sui due lati dai forti Mirani e Jalali. Nessun turista è autorizzato ad entrare nell’edificio, anche se il Sultano non vi risiede, ma è solamente consentito scattare delle fotografie all’ingresso. Il Bait Al Buzair, un piccolo museo aperto dal 1998, composto da cinque edifici separati e da un giardino esterno, che presenta oggetti della tradizione e del folclore omanita: abiti, gioielli, strumenti musicali, arredi oltre ad una collezione di testi islamici, monete, armi e francobolli. La visita al museo richiede circa un’ora; all’interno non è possibile scattare fotografie. Infine il National Museum of Oman, aperto nel 2016, dove si possono ammirare modellini delle barche tradizionali, porte in legno, fucili, sciabole, costumi…
* Altra tappa imperdibile è sicuramente la Royal Opera House. Frutto di una visione fortemente illuminata del Sultano Qaboos bin Said Al Said e annoverato tra i dieci migliori e più bei teatri dell’opera al mondo, è un complesso di straordinario fascino per la felice combinazione di gusto e stile omanita e segno architettonico contemporaneo. La variegata programmazione vanta produzioni da Europa, America, Africa, Asia, Oman e tutto il Mondo Arabo. Include produzioni omanite ed arabe, così come coproduzioni con alcuni dei più grandi teatri d’opera del mondo. L’edificio è imponente, l’architettura è quella araba contemporanea un palazzo bianco smagliante ed una facciata spettacolare da fuori, ed un foyer di impatto, ricercato e sontuoso all’interno, con marmi e legni pregiati a volontà. Se siete amanti dell’opera e volete assistere ad una rappresentazione, questo è il sito ufficiale: https://www.rohmuscat.org.om/en/Pages/default.aspx
* E dopo tanta cultura e arte, è il momento di una pausa ristoratrice! Cosa si mangia in Oman? La cucina omanita è un misto di cucina asiatica-mediorientale. Tra i piatti da assaggiare sicuramente ci sono lo Shawerna (carne di pollo o manzo arrostita alla spiedo e servita con insalata, che ouò essere avvolta o distesa sul pane insieme a patatine fritte e humus), lo Shuwa (carne che viene prima marinata con peperoni, spezie ed erbe aromatiche e poi cotta in particolari forni per due giorni), gli Mishkak (spiedini di carne cotti alla griglia, che vengono prima marinati in un mix di salse e spezie a base di pepe, cardamomo, chiodi di garofano e salsa di tamarindo) e il Halwa (classico dolce della cucina omanita a base di grano, tradizionalmente preparato con semola, zucchero, acqua di rose e un tipico burro indiano, aromatizzato con cardamomo e mandorle, poi bollito lentamente sul fuoco). Un’importante tradizione tipica dell’ospitalità omanita è il rituale del caffè, il kahwa: si tratta di un caffè molto forte, un pochino amaro e aromatizzato con cardamomo e chiodi di garofano, servito in piccole tazzine senza manici e accompagnato da halwa e da lokhemat (palline di farina e lievito aromatizzate).
Se avete piacere di vedere Muscat trovate le foto nel mio spazio Flickr https://www.flickr.com/photos/borntotravel77/albums/72157676000042383 oppure nella pagina del sito dedicata all’Oman: https://www.claudiatoffolon.com/asia/oman/
Se volete leggere il mio post sul tour alla scoperta dell’Oman lo trovate qua: https://www.claudiatoffolon.com/2020/11/19/una-settimana-in-oman-cosa-vedere/