Georgia

Tra vini, chiese e natura: cosa vedere in Georgia (Caucaso) al di fuori della capitale.

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Alla scoperta della bellezza e dell’autenticità della Georgia, una destinazione da sogno al confine tra l’Europa e l’Asia.

La Georgia, Stato del Caucaso, al confine tra l’Europa e l’Asia, è stata una delle più belle scoperte che io abbia fatto nel mondo. Complice l’invito ad un matrimonio in Armenia, ho deciso di anticipare di una settimana la mia vacanza e di prendere un volo da Venezia a Tbilisi (Turkish, via Istanbul). Non è un viaggio lunghissimo, 3 ore circa per raggiungere la città turca e da lì altre 2 ore e mezza seguendo il bordo inferiore del Mar Nero.

Tblisi, la capitale della Georgia

Vi parlo di Tbilisi questo post Tbilisi, cosa vedere nella capitale della Georgia, in questo vi voglio raccontare cos’ho visto nel resto del Paese. Ho scelto di soggiornare nella capitale per tutto il viaggio e di fare escursioni giornaliere, escludendo mete più distanti come la costa del Mar Nero con la città di Batumi e lo Svaneti.

Iniziamo quindi il nostro viaggio alla scoperta di quest’angolo di Eurasia.

Mtskheta, l’antica capitale

Mtskheta, l’antica capitale, è una delle più vecchie città della Georgia. Nel V secolo d.C., la capitale venne trasferita a Tbilisi, ma Mtskheta rimase il cuore spirituale del Paese. Oggi, nella Cattedrale di Svetitskhoveli, si svolgono importanti cerimonie della chiesa ortodossa georgiana.

Si narra che nella navata centrale di questa chiesa, sotto un pilastro squadrato decorato con affreschi raffiguranti la conversione del Kartli, sia sepolta la tunica di Cristo. Si racconta che Elioz, un ebreo presente a Gerusalemme durante la crocifissione, riportò le vesti nella sua città d’origine, dove la sorella le indossò e morì immediatamente. Non riuscendo a sfilarle la tunica, la donna fu sepolta così vestita.

Col passare degli anni, il punto esatto della sepoltura fu dimenticato, ma durante la costruzione della chiesa, un pilastro si piantò da solo nel terreno proprio in quel punto. Successivamente, si verificarono molti miracoli in quel luogo (Sverirskhoveli significa “Pilastro che dà la vita”). Oltre a questa chiesa, nel centro della cittadina, vale la pena visitare la Chiesa di Antioki, situata all’interno di un monastero vicino al fiume, e la Chiesa di Samtavro, situata all’interno di un convento.
Si può arrivare a Mtskheta prendendo una marshrutka dalla stazione degli autobus (30 minuti circa).

Allontanandosi di qualche chilometro e risalendo in cima alla collina che domina Mtskheta, si trova la Chiesa di Jvari, un classico esempio dell’architettura georgiana antica. Gli interni della chiesa sono piuttosto spogli ma all’esterno si ha uno splendido panorama di Mtskheta e della confluenza dei fiumi Aragvi e Mtkvari. Per arrivare in cima alla collina conviene prendere un taxi (salire a piedi richiede circa un’oretta).

Gori, la città natale di Stalin

La città di Gori è famosa per essere il luogo di nascita di Josif Vissarionovic Dzigasvili, ovvero Stalin. E’ un luogo affascinante, meta di pellegrinaggio di diversi georgiani, caratterizzato da siti e monumenti dedicati al suo abitante più noto.Il Museo Stalin è il luogo di maggiore attrazione, dove viene narrata la vita di Stalin, dalla sua giovinezza in campagna fino alla morte nel 1935. Tuttavia, manca una valutazione oggettiva della sua vita politica, che sembra dipingere un quadro troppo positivo senza affrontare gli aspetti oscuri e malvagi della sua leadership. Oltre al museo, con lo stesso biglietto si può vedere anche la casa di mattoni dove vissero i genitori di Stalin dopo la nascita del figlio.
Si può arrivare a Gori prendendo una marshrutka dalla stazione degli autobus di Didube (90 minuti circa) oppure in treno dalla stazione principale.

Nei dintorni di Gori si trova Uplistsikhe, una città rupestre tra gli insediamenti più antichi del Caucaso. Fondata intorno all’anno 1000 a.C., Uplistsikhe fu un importante centro politico e religioso del Kartli precristiano, con molti templi dedicati alla dea del sole. Dopo l’occupazione araba di Tbilisi, divenne la residenza dei sultani e un centro commerciale chiave lungo le rotte delle carovane tra l’Asia e l’Europa. La città fu successivamente distrutta dai mongoli, e ciò che rimane oggi è solo il centro, riportato alla luce dagli archeologi a partire dal 1957.
Si può arrivare a Uplistsikhe prendendo un taxi dal centro di Gori.

Kutaisi e i Monasteri

Il Monastero di Motsameta, a pochi chilometri da Kutaisi, si trova in una posizione spettacolare in cima ad un promontorio roccioso. Il nome del monastero significa “acqua rossa”, in riferimento a un massacro perpetrato dagli arabi. Si narra che tra le vittime ci fossero due fratelli, i cui corpi furono recuperati da un gruppo di leoni e portati nella chiesa, dove riposano ancora oggi. Nel 1923, le loro spoglie furono spostate segretamente nel museo di Kutaisi, ma gli agenti che effettuarono lo spostamento furono colpiti da una serie di sfortune, convincendoli infine a riportare le spoglie al monastero. Un’altra leggenda narra che girando tre volte attorno all’altare dove sono custodite, i propri desideri saranno esauditi.

Anche il Monastero di Gelati si trova vicino a Kutaisi. Fu fondato dal re Davit attorno al 1100 come centro della cultura cristiana e accademia neoplatonica. Molto rinomato, il centro divenne “una seconda Atene”, secondo le cronache medievali, grazie alla presenza di numerosi studiosi invitati dal re a insegnare. In questo monastero sono sepolti molti dei regnanti georgiani. Per arrivarci, si può prendere un autobus da Kutaisi (30 minuti). L’autobus ferma anche al bivio per Motsameta, ma se avete voglia di camminare, conviene arrivare a Gelati e da qui fare una passeggiata in discesa di un’oretta. In alternativa, si può prendere un taxi e chiedere all’autista di aspettare il tempo per la visita dei due monasteri.

La Strada Militare Georgiana

La Strada Militare Georgiana è l’antica via di collegamento che da Tbilisi attraversa il Caucaso fino a Vladikavkaz, in Russia. Lungo il tratto georgiano si possono visitare Ananuri, il Passo Jari e il Monumento all’Amicizia tra Russia e Georgia, fino ad arrivare a Kazbegi, da dove si può salire fino alla Chiesa della Trinità di Gergeti.

Ananuri è una cittadella fortificata dalla tipica architettura georgiana. All’interno si trovano due chiese del XVII secolo; la più grande, la Chiesa dell’Assunzione, ha le pareti esterne interamente coperte da sculture di pietra, con una grande croce su ciascuna facciata.

Il Passo di Jvari si trova a quasi 2400 metri di altitudine e deve il suo nome ad una croce fatta innalzare dal re Davit il Costruttore.

La Chiesa della Santa Trinità, costruita in una posizione impervia e isolata, è un simbolo della Georgia. La strada panoramica per arrivarci è tra le più belle del Paese.

Akhaltsikhe, il “castello nuovo”

Akhaltsikhe, “castello nuovo” in georgiano, è stato costruito nel XII secolo, presentando un mix di stili. All’interno, si trovano una moschea e le rovine di una madrassa. Molto interessante è la rabati (città vecchia) con l’architettura multicolore e le darbazebi (case georgiane) attorno al castello, oltre alla sinagoga, chiesa armena e cattolica.
Si può arrivare a Akhaltsikhe prendendo una marshrutka dalla stazione degli autobus (4 ore circa).

Lungo la strada per Akhaltsikhe, passando attraverso paesaggi incontaminati, si trova la città rupestre di Vardzia, uno dei simboli culturali della Georgia. La caratteristica della città, sviluppata sotto la regina Tamar, sono i 13 livelli di abitazioni scavate nella roccia, con la Chiesa dell’Assunzione al centro. Nella zona ovest ci sono 40 gruppi di grotte con 165 stanze e 6 chiese minori; nella zona est 79 gruppi di grotte con 244 stanze e altre 6 chiese.
Si può arrivare a Vardzia prendendo una marshrutka oppure un taxi da Akhaltsikhe.

Il Monastero di Davit Gareja

Purtroppo, non ci sono mezzi pubblici diretti per raggiungere questa zona. È possibile prendere una marshrutka fino a Gardabani e poi continuare con un taxi.


Trovate tutte le mie foto sulla Georgia nel mio spazio Flickr dedicato.

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