Luxor, spesso definita il “museo a cielo aperto” dell’Egitto, è una delle città più affascinanti al mondo per gli amanti della storia e dell’archeologia.
Situata sulla riva orientale e occidentale del Nilo, Luxor offre un mix incredibile di templi, tombe e monumenti dell’antico Egitto. Andiamo a scoprirle assieme!
Luxor, Riva Orientale (East Bank)
Il Tempio di Karnak
Il Tempio di Karnak è uno dei complessi religiosi più grandi e imponenti dell’antico Egitto, dedicato principalmente al dio Amon, ma anche ad altre divinità come Mut e Khonsu. È una meraviglia architettonica che testimonia il potere e la devozione dei faraoni egizi. E’ caratterizzato da una grande Sala Ipostila, con 134 enormi colonne disposte in 16 file; le colonne centrali, alte oltre 20 metri, sono decorate con intricati rilievi e rappresentazioni del faraone che offre tributi agli dèi. Il tempio ospita due degli obelischi più famosi dell’Egitto: quello di Hatshepsut, alto circa 29,5 metri, e quello di Thutmose I. Iniziata circa 4.000 anni fa, durante il Medio Regno, la struttura fu ampliata nel corso di circa 1.500 anni da vari faraoni, inclusi Ramses II, Thutmose III e Hatshepsut. Ognuno dei faraoni lasciava infatti il proprio segno aggiungendo cortili, piloni e santuari.
Il Viale delle Sfingi
Il Viale delle Sfingi collega il Tempio di Karnak al Tempio di Luxor. Era un importante cammino rituale utilizzato per le processioni religiose, specialmente durante la Festa di Opet, quando le statue degli dèi venivano trasportate dal Tempio di Karnak al Tempio di Luxor in una cerimonia che celebrava l’unione tra il faraone e gli dèi. Il viale misura circa 2,7 km e originariamente era fiancheggiato da 1.350 sfingi con testa di ariete, simbolo di Amon-Ra, il dio principale del Tempio di Karnak. Le sfingi avevano il corpo di leone e la testa di un ariete (spesso associato ad Amon-Ra), un simbolo di potenza e divinità. Queste creature mitologiche rappresentano una protezione divina lungo il percorso sacro.Le sfingi erano probabilmente utilizzate per simboleggiare il potere del faraone e proteggere la sacralità della processione. Oggi, sono state restaurate circa 300 sfingi lungo il percorso.
Il Tempio di Luxor
Il Tempio di Luxor è uno dei più magnifici templi dell’antico Egitto. Questo tempio, dedicato principalmente al dio Amon-Ra, è famoso per la sua grandiosità, le straordinarie sculture e la sua connessione con i rituali religiosi legati al faraone. Il Tempio di Luxor fu costruito durante il Nuovo Regno, principalmente sotto il regno del faraone Amenhotep III (circa 1390-1353 a.C.), ma Ramses II (13° dinastia) completò e ampliò notevolmente il complesso. Il tempio si sviluppa su un ampio asse che culmina con il sancta sanctorum (il luogo più sacro), dove si trovava la statua del dio Amon.
L’entrata principale è caratterizzata da un enorme pilone (un grande portale monumentale), che è stato restaurato e riempito di rilievi che raccontano le vittorie e le imprese di Ramses II. Il santuario è il cuore del tempio, dove si trovava la statua del dio Amon, e solo il faraone e i sacerdoti potevano accedervi. All’ingresso del tempio si trovano due enormi statue di Ramses II, conosciute come i Colossi di Ramses, che originariamente fiancheggiavano l’ingresso del tempio e sono tra le statue più celebri dell’antico Egitto. Oggi, una delle statue è ancora visibile al pubblico, mentre l’altra è stata trasferita al Museo del Cairo.
Luxor, Riva Occidentale (West Bank)
La Valle dei Re
La Valle dei Re è una delle più celebri necropoli dell’antico Egitto, situata sulla riva occidentale del Nilo, di fronte a Luxor, vicino al villaggio di Qurna. Questa valle, un vero e proprio “cimitero reale”, fu utilizzata dalle dinastie del Nuovo Regno (circa 1550-1070 a.C.) come luogo di sepoltura per i faraoni e i nobili di alto rango. La valle è situata in una zona montuosa e appartata, scelta per proteggere le tombe da saccheggi e incursioni.
La Valle dei Re è famosa per essere il luogo di sepoltura di numerosi faraoni, tra cui alcune delle figure più celebri della storia egizia, come Tutankhamon, Ramses II, Seti I e Thutmose III. Le tombe sono scavate nella roccia calcarea delle colline, creando un’architettura sotterranea che ospita le camere funerarie, corridoi e camere annesse. Le pareti delle tombe sono riccamente decorate con scene mitologiche, incantesimi funerari e raffigurazioni del defunto in compagnia degli dèi. Le scene più iconiche includono il giudizio del defunto e l’incontro con gli dèi, come la rappresentazione di Osiride, Anubi e Ra.
Tra le tombe più famose ci sono la Tomba di Tutankhamon, la Tomba di Ramses II, la Tomba di Seti I, la Tomba di Seti I e la Tomba di Horemheb. La Tomba di Tutankhamon è probabilmente la tomba più famosa della Valle dei Re, scoperta nel 1922 da Howard Carter. Sebbene sia relativamente piccola e non molto elaborata, il tesoro che vi fu trovato è tra i più straordinari mai scoperti, con oggetti e reperti di inestimabile valore.
La Valle delle Regine
La Valle delle Regine fu utilizzata principalmente per la sepoltura delle regine, dei principi e dei nobili durante il Nuovo Regno (circa 1550–1070 a.C.). È conosciuta per le tombe straordinariamente ben decorate che ospitano i resti delle consorti reali, ma anche di alcuni figli e figlie dei faraoni, nonché di altre figure di alto rango. La Valle delle Regine si trova a sud della Valle dei Re, ed è caratterizzata da un paesaggio montuoso e arido.
La sua posizione appartata era scelta per garantire la sicurezza delle tombe dai saccheggiatori. Le tombe della Valle delle Regine sono generalmente più piccole e meno elaborate rispetto a quelle dei faraoni nella Valle dei Re, ma molte sono straordinariamente ben decorate e offrono una testimonianza unica delle credenze religiose egiziane. Le pareti delle tombe sono ricoperte da scene che raccontano le storie di divinità e di rituali funerari. Le decorazioni raffigurano anche la regina o il principale defunto che riceve il favore degli dèi, o che intraprende il viaggio nell’aldilà.
La tomba più famosa della Valle delle Regine è quella di Nefertari, la grande sposa reale di Ramses II, che è considerata una delle più belle tombe mai scavate. La Tomba di Nefertari è famosa per i suoi straordinari affreschi che decorano le pareti e il soffitto. Questi dipinti, tra cui scene di Nefertari adorante divinità come Hathor e Iside, sono considerati tra i più raffinati e ben conservati dell’arte egizia. Nella Valle delle Regine si trova anche un piccolo tempio funerario dedicato a Hathor, una delle principali divinità egizie, che era associata alla musica, alla danza e all’amore. Questo tempio, costruito durante il regno di Ramses II, è stato dedicato alla sua grande sposa Nefertari.
Il Tempio di Hatshepsut
Il Tempio di Hatshepsut è dedicato a Hatshepsut, una delle poche donne che regnarono come faraone nell’antico Egitto. La sua costruzione iniziò nel 1479 a.C. circa, durante il suo regno, e il tempio è uno dei più straordinari esempi di architettura faraonica. È costruito su più livelli, con terrazze che si elevano progressivamente dalla base alla cima, ed è incastonato nel monte Qurnah, una parete di roccia che fornisce uno sfondo naturale impressionante. La struttura è formata da tre terrazze orizzontali collegate da rampe inclinate, creando un effetto visivo spettacolare. Le terrazze sono coronate da un grande pylon (entrata monumentale) e da un sanctuary dedicato agli dèi.
La facciata principale è decorata con colonne che riproducono l’aspetto del papiro e che sono disposte a formare portici su tutte le terrazze. Le pareti del tempio sono decorate con scene che raccontano la vita di Hatshepsut, le sue campagne commerciali e il suo incontro con gli dèi. Tra le immagini più celebri vi sono le scene di scambi commerciali con il regno di Punt (un antico regno situato probabilmente nell’odierna Somalia o Etiopia), che rappresentano una delle imprese più importanti di Hatshepsut. Hatshepsut è rappresentata in numerose statue che decorano il tempio. In molte di esse, la regina è rappresentata con la testa del faraone, indossando il copricapo nemes (copricapo tradizionale dei faraoni) e la barba posticcia, simbolo del potere regale.
I Colossi di Memnone
I Colossi di Memnone sono due gigantesche statue di faraoni. Le due statue sono enormi, alte circa 18 metri e realizzate in arenaria. Rappresentano il faraone Amenhotep III seduto su un trono, con le mani appoggiate sulle ginocchia e il volto sereno. La posizione seduta è simbolo di potere e stabilità, un tema comune nella scultura egizia. Le statue si trovano in una posizione che guardava verso la valle del Nilo, dove probabilmente si trovavano le residenze e i palazzi reali, mentre la parte superiore del tempio (ora distrutta) sarebbe stata orientata verso l’interno del paese.
I Colossi si trovano all’ingresso di quello che era il tempio funerario di Amenhotep III, che era uno dei più grandi templi dell’antico Egitto. Oggi, però, rimangono solo le due statue, poiché il resto del tempio è andato distrutto nel corso dei secoli, probabilmente a causa di terremoti e saccheggi. I Colossi di Memnone sono famosi per un fenomeno misterioso che accadeva al mattino presto. Quando l’umidità dell’alba e il caldo solare interagivano con le statue, la pietra produceva un suono che veniva descritto come un “canto” o un “rumore”, simile a un lamento.
Questo suono ha attirato l’attenzione dei viaggiatori fin dall’antichità. I Greci e i Romani attribuivano il fenomeno a un “spirito divino” o a un’entità soprannaturale, dando origine al nome “Colosso che canta” (in greco, “Memnon” era il nome di un leggendario eroe della mitologia). Il fenomeno è stato causato dall’espansione e contrazione della pietra, ma con il tempo, i Colossi hanno perso la capacità di emettere suoni, in gran parte a causa dei danni subiti.
Trovate le foto di Luxor nel mio spazio F