Bretagna, itinerario alla scoperta del Finistère

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In Bretagna alla scoperta del Finistère attraverso un itinerario lungo le coste Atlantiche della regione francese

Finistère. Pointe du Raz

La penisola Pays Bigouden

La penisola Pays Bigouden è la prima delle zone del Finistère che ho visitato. Il nome Bigouden deriva probabilmente dal bretone “bigou o beg”, che significa “punto” e fa riferimento ad un piccolo fermaglio a punta utilizzato nei copricapi femminili. Le mie tappe sono state a Plomeur, Tréguennec e Pont-l’Abbé, tipici paesini bretoni, e Penmarc’h, per visitare il faro di Eckmuhl.

Penmarc’h, porto francese della Bretagna, è un grazioso e tipico borgo con le case in pietra circondate dalle ortensie e una imponente chiesa del 1500. In lingua bretone Penmarc’h significa letteralmente “testa di cavallo” e fa riferimento ad una leggenda secondo cui la perfida principessa Dahud trasformò con un incantesimo la testa di Marc’h, re del Poulmarc’h, in una testa di cavallo

Il suo faro (faro di Eckmühl) del XIX secolo è tra i più alti al mondo. Dalla piattaforma sovrastante si ha una vista a 360 gradi dei dintorni. Con una breve passeggiata lungo la costa si raggiunge la Chapelle Notre-Dame-de-la-Joie. Questa cappella, della fine del XV secolo, presenta un curioso campanile a due campate tra due piccole torrette rotonde collegate da una piccola balaustra e all’interno, come soffitto, riproduce lo scalo di una nave.

Nelle vicinanze del faro vi consiglio di mangiare alla Creperie du Phare.

Pointe du Raz

La Pointe du Raz è un promontorio che si affaccia sul mare d’Iroise nella costa atlantica della Bretagna, nella Francia nord-occidentale, situato all’estremità di Cap Sizun. È spesso considerato il lembo di terra più ad ovest dell’intera nazione, isole escluse, sebbene questo primato spetti di poco a Pointe de Corsen, un altro promontorio situato un po’ più a nord. Le ripide scogliere si ergono sino a 72 metri sul mare e il panorama del luogo è stato celebrato da vari autori quali Gustave Flaubert e Victor Hugo. Una statua intitolata a Notre-Dame des Naufrages (“Nostra Signora dei Naufragi”), posta in loco nel 1904, rammenta ai naviganti la pericolosità di questo tratto di mare.

Per arrivare a Pointe du Raz si oltrepassa il paese di Plogoff (tutto molto ben segnalato) e, arrivati al parcheggio a pagamento, si percorre un sentiero ad anello, di circa 2 km, in mezzo agli arbusti di erica. Lungo la strada del rientro verso Plogoff, fermatevi da Monsieur Papier per una buonissima fetta di torta e un caffè!

Pointe du Van

La Pointe du Van (Beg ar Vann in bretone) chiude il nord della Baie des Trépassés, il cui sud è chiuso dalla Pointe du Raz. Più risparmiata di quest’ultima dal turismo di massa, alcuni la preferiscono per il suo aspetto più naturale. La roccia di Pointe du Van è più friabile di quella della Pointe du Raz, il che rende questo punto di costa più vulnerabile agli attacchi del mare. Il profilo è quindi più uniforme anche se spiccano alcune rocce monumentali, come il famoso “Rocher Morgane” situato ad ovest della cappella Saint-They.

Tra le due Pointes si trova la Baie des Trépassés, una piccola e bella spiaggia bretone che si trasforma con il calare della marea, da piccolo lembo di sabbia ad immensa distesa di oltre 200 metri di lunghezza. E’ tristemente famosa per gli innumerevoli pescatori bretoni che qui vi perirono. Secondo la tradizione sulle spiagge, e in particolare alla Baie des Trépassés, alle ore 23 di ogni notte del 1° novembre si svolge un curioso rendez-vous. I parenti dei periti nei naufragi si recano sulla spiaggia per incontrare i loro cari, e i mondi paralleli della vita e della morte in quel momento si incontrano. Nelle vicinanze si trovano anche i Moulins de Trouguer.

Locronan

Situato a pochi chilometri dall’Oceano Atlantico, Locronan è insignito del titolo di Petites Cités de Caractère e di Plus beaux villages de France. Il villaggio, che sorprende per le sue case di granito blu, ai piedi della torre quadrata della sua chiesa, sembra uscito da un libro di favole. Il villaggio prende il nome da Saint Ronan, un eremita irlandese, fondatore della città nel X secolo. Locronan ha conosciuto il periodo più prestigioso dal XV al XVIII secolo, grazie al commercio di tela, lino e canapa.

Oggi è uno dei luoghi più prestigiosi della Bretagna per il suo ricco patrimonio architettonico: infatti, costruito interamente in granito, il borgo ha conservato bellissime residenze rinascimentali e medievali, un insieme unico e originale. Vale la pena soggiornare in questo minuscolo borgo medievale. Infatti, quando arriva sera, il villaggio si svuota dai turisti frettolosi e si ammanta di un’atmosfera magica e antica.

La penisola di Crozon

Purtroppo la mia giornata dedicata a questa zona del Finistère è stata accompagnata da una pioggia incessante ed ho visto meno cose di quelle che avevo in programma. Ve le racconto ugualmente!

Situato ai piedi del Menez Hom, il punto più alto della Penisola di Crozon, si trova Sainte-Marie du Menez Home, un magnifico recinto parrocchiale. La cima del Menez Hom (330 metri) si può raggiungere in macchina, per avere magnifici panorami sulla zona circostante (attenzione al vento, sempre molto forte). Scendendo lungo la penisola si può fare tappa a Morgat, un grazioso borgo con le casette colorate affacciate su un’enorme spiaggia bianca. Qui si può prendere un caffè al Fourn’ile du Kador, magari accompagnandolo ad una delle specialità pasticcere locali.

La punta estrema della Penisola di Crozon è Cape de La Chèvre. Qui si trova il Memoriale dell’Areonautica Navale, che non mi ha particolarmente colpita, e si possono vedere panorami meravigliosi (almeno così mi hanno detto, visto che io ci sono stata in un giorni di pioggia e nuvoloni bassi). Risalendo la penisola ci sono altri posti da visitare, come la Pointe del Espagnols e Camaret-sur-Mer. Quest’ultimo è un borgo di pescatori particolarmente affascinante, purtroppo io ho potuto solo godere la cucina locale fermandomi a pranzo per un abbondante piatto di Moules et Frites (cozze con le patatine fritte).

La Strada dei Fari

Le coste della Bretagna nel dipartimento del Finistère, presentano la più alta concentrazione di fari al mondo. Il percorso che li unisce è chiamato la Route des Phares, la Strada dei Fari. Il percorso parte da Brest e arriva fino a Brignogan, per un totale di circa 90km di costa. I fari si trovano arroccati su delle scarpate o nel mezzo di isolotti nell’Oceano e alcuni sono aperti al pubblico.

Ve ne parlo in un post dedicato: Bretagna, La Strada dei Fari.

I complessi parrocchiali

Gli enclos paroissiaux rappresentano una peculiarità dell’architettura e dell’arte cristiana della Bretagna, soprattutto del Finistère (Francia). Tipici dei borghi bretoni, riuniscono in uno spazio ristretto un ossario, un calvario bretone decorato con dei personaggi, una cappella e una porta trionfale. Le scene scolpite nella pietra collegano il mondo dei vivi al regno celeste. Questi meravigliosi monumenti costruiti dal XV al XVII secolo in granito bretone, celebrano il fervore religioso regionale e la ricchezza della manifattura tessile e dei porti di un tempo. Prendono il nome dall’enclos, ovvero dal recinto in pietra che circonda il complesso e che serviva per separare lo spazio sacro dall’esterno, vale a dire lo spazio profano o non sacro.

Ve ne parlo in un post dedicato: Bretagna, I complessi parrocchiali.

Il Sentiero dei Doganieri

Il Sentiero dei Doganieri é un sentiero che percorre tutta la costa francese, detto anche sentier côtier o littoral. Creato nel 1791, il sentiero veniva percorso da pattuglie di doganieri, da cui il suo nome, incaricati di impedire qualsiasi forma di contrabbando. Per controllare i traffici e il saccheggio dei resti, percorrevano le coste notte e giorno, con qualunque tempo. Caduto in disuso all’inizio del XX secolo, il sentiero ha conosciuto una rinascita a partire dal 1968, quando alcuni appassionati decidono di trasformarlo in un sentiero per escursioni.

A pochi chilometri dalla cittadina di Perros-Guirec sulla costa settentrionale della Bretagna c’è uno dei tratti più belli: dal paesino di Ploumanac’h un magnifico e facile sentiero si inoltra su una bassa penisola costeggiando l‘oceano tra boschetti, brughiera, rocce e migliaia di massi di granito dalle forme curiose e dal suggestivo colore rosato. Questo tratto del Sentiero dei Doganieri permette di visitare il tratto più scenografico di tutta la celebre Côte de Granit Rose, probabilmente il punto più magico della costa della Bretagna.

La Maison du gouffre, poco oltre il Finistère

La Maison du gouffre de Plougrescant (chiamata anche Castel Meur) è uno dei luoghi più famosi della Bretagna. E’ un piccolo cottage privato, incastrato tra due enormi rocce di granito frastagliate situata nel piccolo paese di Plougrescant, nel dipartimento di Côtes- d’Armor. La casa è annoverata tra le costruzione più strane al mondo, proprio per la sua collocazione “incastrata”, con la parte dietro rivolta verso il mare, per poterla proteggere dalle tempeste violente della stagione invernale.

Ve ne parlo in un post dedicato: Bretagna, La Maison du gouffre.

Finistère, come arrivare

Per arrivare in Bretagna si può volare su Nantes (voli diretti Volotea anche da Venezia) e poi noleggiare una macchina per avvicinarsi alla regione del Finistère lungo la strada parallela alla costa sud della Bretagna.

Finistère, dove dormire

Il mio itinerario è stato on-the-road, quindi cambiando diverse sistemazioni.

  1. Quimper, Ibis Quimper Rouge: tipico hotel della catena Ibis, buona qualità, struttura un pochino anonima, ma l’abbiamo usata solamente per la notte di arrivo dopo l’avvicinamento da Nantes al Finistère.
  2. Locronan, Logis Hôtel Rest. le Prieuré: piccolo e delizioso hotel alle porte del minuscolo centro di Locronan. Camere confortevoli, buona colazione. Ho provato anche il ristorante a cena, con un piatto di salmone, patate e verdure, più che promosso e il Kouign-Amann, uno squisito dolce tipico al burro.
  3. Auberge de Keringar: un posto meraviglioso all’inizio del percorso della Strada dei Fari, un vecchio casolare ristrutturato, dove poter anche cenare (abbondantemente e con grande soddisfazione).
  4. Kervaillant: un altro casolare di campagna trasformato in un b&b, una sistemazione con solo due camere, immerso nel verde. A pochi chilometri non perdetevi una cena da Le Tachen. Ho ancora l’acquolina in bocca a pensare al Camembert caldo con il tartufo.


Se volete guardare le foto del Finistère, le trovate nel mio spazio Flickr dedicato alla Bretagna.

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