Oltre alle città più famose, la Provenza regala alcuni piccoli borghi tutti da scoprire, tra arte, storia e letteratura.
In un itinerario alla scoperta della Provenza, oltre alle classiche cittadine come Arles e Avignone, si possono esplorare i dintorni alla scoperta di alcuni borghi interessanti.
Fontvieille
Fontvieille è un grazioso villaggio considerato la porta d’accesso alla valle delle Alpilles; merita una sosta soprattutto perché permette di andare sulle tracce dello scrittore francese Alphonse Daudet. Noto per la divertente trilogia dedicata al Tartarino, considerato personaggio-simbolo del Midi francese, Daudet è anche l’autore della raccolta di novelle “Lettere dal mio mulino“, quasi tutte ambientate in Provenza.
E’ grazie a questo libro del 1869 che si è creato un alone letterario attorno al cosiddetto “mulino di Daudet“, situato su un altipiano a sud della città. In origine nominato mulino Ribet, questo antico macinatoio si narra fosse il luogo in cui Daudet scrisse la celebre raccolta di novelle. In realtà, come confermano alcuni locali, egli non vi abitò, né mai vi compose alcun manoscritto, ma la leggenda è rimasta. Oltre al mulino di Daudet la Passeggiata dei Mulini, che si snoda nel bosco attorno a Fontvieille, permette di scoprire altri tre mulini in un percorso circolare di circa 50 minuti.
Saint-Paul de Mausole, Van Gogh in Provenza
Il monastero di Saint-Paul de Mausole, a Saint-Rémy de Provence, ospitava un manicomio, l’ospedale psichiatrico di Saint-Paul-de-Mausole, ora è chiamato “Maison de Santé de Saint-Paul“. Vincent Van Gogh trascorse un anno in questo ospedale psichiatrico, dal 3 maggio 1889 al 16 maggio 1890, poco prima della sua morte. Vincent Van Gogh arrivò l’8 maggio 1889 a Saint-Rémy de Provence, proveniente da Arles, per essere “confinato” per sua volontà. Affascinato dalla qualità della luce e dalla bellezza dei paesaggi, felice e sollevato di trovare un’atmosfera serena e comprensiva tra le suore e le infermiere che lo hanno accolto, ha eseguito 143 dipinti a olio e più di 100 disegni nell’arco di 53 settimane.
All’interno del monastero si trova un magnifico chiostro romanico dell’XI e XII secolo. Vincent Van Gogh occupò una stanza nel “padiglione degli uomini” per 53 settimane; dalla finestra vedeva un campo, che lo affascinava e lo turbava, che ha dipinto per 14 volte. Ora trasformato in un giardino, è aperto al pubblico per scoprire le riproduzioni delle opere principali e le sue terrazze.
Trovate tutte le informazioni nel sito ufficiale.
Abbazia di Montmajour
Alle porte di Arles si stabilì nel X secolo una comunità di monaci benedettini, che a metà del secolo successivo edificò la Cappella di San Pietro. La reliquia della Vera Croce, custodita nella cripta, attirò una folla di pellegrini per i quali venne successivamente costruita una cappella dedicata. Alla fine del XIII secolo il potere della comunità si estese in tutto il circondario, al punto che durante la guerra dei Cent’Anni venne fortificata l’Abbazia, che dal 1840 è classificata come Monumento Storico di Francia. L’Abbazia si raggiunge in una ventina di minuti partendo da Arles.
Pont du Gard
Pont du Gard è un acquedotto costruito dai romani nel I secolo d.C. nel sud della Francia; quasi mille uomini furono impiegati in questo colossale sito, che è stato completato in soli 5 anni. Con i suoi 49 metri di altezza, è l’acquedotto romano più alto del mondo. È composto da 3 ordini di archi sovrapposti (6 archi al primo livello, 11 archi al secondo livello e 47 archi in origine), realizzazione estremamente rara per l’epoca. È notevole per il suo ottimo stato di conservazione, è infatti l’unico esempio di antico ponte a 3 piani ancora in piedi.
Per visitare l’acquedotto si può lasciare la macchina in uno dei due parcheggi (versante est e versante ovest del fiume). In entrambi i casi, si arriva poi al centro di accoglienza dove si compra il biglietto di ingresso (9€ a persona, che funge anche da biglietto per il parcheggio della macchina e va conservato fino all’uscita dal parcheggio).
Tarascona
Tarascona è una cittadina della Provenza adagiata sulle rive del Rodano. Il simbolo della città è la Tarasque, un mostro anfibio che abitava la rive del Rodano e che, secondo la leggenda, divorava gli abitanti del luogo. Solo Santa Maria riuscì a domare il terribile animale. Tarascona è legata a Tartarin, il personaggio del romanzi di Daudet.
Saint-Rémy de Provence
Saint-Rémy è il tipico paese provenzale, da esplorare con calma perdendosi tra vicoli e piazzette alberate. E’ uno dei borghi più antichi di Francia ed il centro storico, a cui si accede tramite la Porta di Sant Paul (anche da altre vie, ma attraverso la porta rende il tutto ancora più suggestivo), è perfettamente conservato. Girando per le sue stradine si possono vedere il Municipio e la Fontana con i Delfini, l’Antico Municipio in Rue Luciene Estrine, la Fontana di Nostradamus e la sua casa in Rue Hoche. Proprio in quella casa, nel 1503, nacque Michel de Nostredame, che vi trascorse la sua giovinezza prima di diventare un celebre astrologo e medico. Da vedere anche la Collégiale St Martin con il suo meraviglioso organo a canne, e quello che resta della Cappella Jean de Renaud, in stile gotico fiammeggiante, con un campanile del XIV secolo.
Les Baux de Provence
Les Baux de Provence è un borgo arroccato su un altopiano roccioso nel cuore delle Alpilles, uno dei luoghi più straordinari della Provenza.
Il monumento simbolo del borgo è lo Chateau de Baux, un castello dell’XI secolo attualmente in rovina, eretto dai signori di Baux e importante luogo di cultura e politica della Provenza, al centro delle lotte di potere delle famiglie regnanti fino al XIII secolo. Dal piazzale antistante al Castello si può godere di un panorama mozzafiato su tutti i dintorni.
Da vedere anche la Chiesa di Saint Vincent, un edificio scavato nella roccia risalente all’XI secolo, in stile romanico provenzale, dedicata a Vincenzo di Saragozza. La chiesetta è di pianta quadrata e internamente ha tre navate. Sulla sinistra dell’edificio c‘è una torre circolare nota come la Lanterna dei morti. Terza tappa è la Cappella di Saint Blaise, una piccola chiesetta risalente all’XII secolo, in stile romanico provenzale, costruita in pietra e rivestita con piastrelle romane. Infine cercate la finestra “Post Tenebras Lux”, ciò che resta di un palazzo detto la casa di Brisson Peyre, il nome del cittadino che l’ha acquistato dai proprietari originari.
Il rovescio della medaglia di Les Baux de Provence è che, essendo così bello e famoso, è preso d’assalto dai turisti, al punto che può diventare quasi asfissiante cercare di visitarlo. Il borgo è chiuso alle macchine che possono essere lasciate nei parcheggi predisposti o lungo la strada, sempre a pagamento. Nei fine settimana rischiate di parcheggiare molto distante (e la strada per raggiungere il borgo è parecchio in salita), il mio consiglio è quello di visitare Baux la mattina molto presto o nel tardo pomeriggio.
Se volete guardare le foto della Camargue, le trovate nel mio spazio Flickr dedicato alla Francia.