Alla scoperta di Reggio Emilia, città elegante ed accogliente, ricca di piazze e scorci pieni di bellezza.
Reggio Emilia è una bella città d’arte, ricca di storia e d’arte, che merita una visita di un weekend. Vediamo le cose più interessanti della ospitale città emiliana.
Piazza Prampolini (per tutti Piazza Grande)
Non è una piazza enorme, al di là del nome con cui è conosciuta, ma è più grande dell’altra piazza famosa della città (Piazza San Procopio). E’ il punto di ritrovo centrale di Reggio Emilia e vi si affacciano degli edifici di grande interesse come il Palazzo Comunale, il Duomo, il Battistero, la Torre dell’Orologio, la Torre del Bordello e il Palazzo del Monte e delle Notarie.
Scopriamo le due torri della piazza. La Torre dell’Orologio fa parte del Palazzo del Monte di Pietà e ospita tre campane: il Campanoun (o Forcarola), il Bariloun e la Céca. Una curiosità macabra: la Forcarola si rifà al ruolo che le era conferito, quello di avvisare la popolazione delle condanne a morte. Il Palazzo del Monte di Pietà (vi si accede da Piazza del Monte) è stato la sede del primo teatro cittadino, attivo tra il 1500 e il 1700. Davanti al palazzo si trova la Fontana del Dio Crostolo, che ha il nome del fiume che scorreva un tempo nel centro della città.
Il Duomo
Il Duomo è l’edificio più importante di Piazza Grande, alla pari del Palazzo Comunale. La struttura originale risale al’857 ma il Duomo è stato totalmente ristrutturato nel 1500. La facciata principale è incompleta e risalta al centro la statua luccicante della Madonna col Bambino con i coniugi Fiordibelli, oltre alle statue di Adamo ed Eva sul portale centrale. All’interno meritano di essere ammirate alcune cappelle: la Cappella Fiordibelli, con l’Assunzione di Maria Vergine San Pietro in cattedra e San Girolamo (1626) del Guercino, il sepolcro di Orazio Malaguzzi (a destra dell’ingresso), il sepolcro Rangoni (Clemente) e il monumento funebre di Valerio Malaguzzi (1510) di Bartolomeo Spani (terza cappella sul lato destro). Nella cripta ci sono un altare e tre cripte (in quella centrale si trova l’arca con i corpi di San Crisanto e Santa Daria). Da una decina d’anni il Duomo ospita al suo interno alcune pregevoli opere di arte contemporanea (Parmiggiani, Kounellis, Spalletti e Nagasawa).
Accanto al Duomo si trova il Battistero di San Giovanni, dalla facciata rinascimentale, con al centro il fonte battesimale e l’affresco con Battesimo di Cristo di Francesco Caprioli del 1497. All’esterno del Battistero, sulla colonna sinistra, sono ancora visibili due sistemi di misurazione usati in passato: il braccio reggiano (0,641 metri) e la pertica (3,846 metri), dalle quali discende il detto popolare “San Giovanni fa vedere gli inganni”.
La Chiesa di San Prospero
Da Piazza Grande, imboccando il Broletto (l’antico cimitero) si arriva in Piazza San Prospero, dove troneggia la meravigliosa Chiesa di San Prospero (del 997 ma completamente ristrutturata nel XVI secolo). La Chiesa di San Prospero è di gran lunga la più amata dagli abitanti di Reggio Emilia perché ospita le spoglie del patrono della città, che la salvò dagli Unni di Attila nascondendola nella nebbia. Sulla facciata principale si possono ammirare le statue di undici Santi e sul sagrato si trovano i sei leoni in marmo rosso di Verona. L’interno merita di essere visto per ammirare il magnifico ciclo di affreschi del Giudizio Universale di Camillo Procaccini.
Basilica e chiostro della Ghiara
Altra chiesa meritevole di Reggio Emilia, ospita la “Crocefissione di Cristo, con ai piedi la Madonna e i Santi Maria Maddalena, San Giovanni e San Prospero“, una pala d’altare capolavoro del Guercino. La Basilica fu edificata durante il periodo della Controriforma, per cui all’interno ospita opere di artisti legati a questa “corrente”, come Leonello Spada, Alessandro Tiarini, Carlo Bononi, Camillo Gavassetti, Ludovico Carracci, e il Guercino.
I Chiostri di San Pietro
Distanti dalle costruzioni più visitate di Reggio Emilia, i Chiostri di San Pietro sono una piccola oasi di pace e tranquillità. Costruiti nel periodo del Rinascimento Italiano, hanno avuto diverse destinazioni nel corso degli anni, da monastero benedettino a tribunale, da caserma a scuola femminile. I chiostri sono due, il Chiostro piccolo, dall’atmosfera intima e raccolta, e il Chiostro grande, con colonne doriche e nicchie che ospitano statue di santi.
Il Palazzo del Comune e la Sala del Tricolore
Il Palazzo del Comune, sede delle istituzioni di Reggio Emilia fin dal 1434, è uno degli edifici più importanti che si affacciano su Piazza Grande. All’esterno spicca lo stemma del Comune (del 1774) mentre all’interno ci sono alcune stanze con affreschi del Settecento e pregevoli dipinti dell’Ottocento.
La stanza di maggiore importanza è sicuramente la Sala del Tricolore, uno dei luoghi fondamentali della storia italiana, dove il 7 Gennaio 1797 si riunirono i rappresentanti di Reggio, Modena, Bologna e Ferrara per proclamare la Repubblica Cispadana. In quella occasione fu adottata la bandiera a tre colori (verde-bianco-rosso) che successivamente, nel 1848, diventò la bandiera nazionale italiana. La sala non è sempre visitabile. Accanto alla sala c’è il Museo del Tricolore che racconta la storia della bandiera italiana dal 1796 all’Unificazione e una collezione di rielaborazioni del tricolore, omaggio di 90 artisti in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia.
I Musei della Città di Reggio Emilia (Musei Civici)
I Musei Civici della Città sono ospitati nel Palazzo dei Musei. Si tratta di una serie variegata di musei che vanno dal Museo Romano al Museo della Storia della città, dai Musei di Storia Naturale alla Galleria dei Marmi-sezione medievale. Un vero e proprio viaggio nella scienza e nella natura, molto istruttivo sia per gli adulti che per i bambini.
Il Teatro Valli
Reggio Emilia vanta una lunghissima tradizione teatrale. Attorno a Piazza della Vittoria sorgono il Teatro Cavallerizza (rappresentazioni moderne), il Teatro Ariosto (prosa) e il magnifico Teatro Valli che dal 1857 ospita la lirica e i concerti. In questo teatro, con una rappresentazione de La bohème, debutto Luciano Pavarotti, interpretando il ruolo di Rodolfo (29 aprile 1961). Il teatro si sviluppa su quattro ordini di palchi e un loggione e può ospitare fino a mille persone. All’esterno, la facciata principale è caratterizzata da un portico dorico con dodici colonne. All’interno, visitabile tramite visita guidata, ci sono le meravigliose Sale dell’Astrolampo e dei Pittori.
Le architetture di Calatrava a Reggio Emilia
Sono quattro le opere che Santiago Calatrava ha progettato per Reggio Emilia: tre ponti nella zona nord della città lungo la strada che porta a Bagnolo e la più famosa stazione Mediopadana della linea Alta Velocità. L’intento dell’architetto spagnolo è stato quello di “movimentare la Pianura Padana” tramite un edificio a forma di onda dinamica ripetuta per venticinque volte, per un totale di circa 45 metri. “Il paesaggio della Pianura Padana è sostanzialmente piatto e verde. Ogni tanto emergono alberi o un campanile che si stagliano su un cielo blu. Era necessario sviluppare degli elementi che dessero vita al luogo: archi, semiarchi, onde, in modo da creare dei segni distintivi sul territorio”.
La Collezione Maramotti
Voluta da Achille Maramotti, il fondatore della casa di moda Max Mara, e costruita dove un tempo c’era la fabbrica di abbigliamento, la Collezione Maramotti è un grande spazio espositivo dedicato all’arte contemporanea. Qui sono ospitate oltre 200 opere di arte contemporanea, realizzate tra il 1945 ed oggi, che testimoniano le principali tendenze artistiche italiane e internazionali della seconda metà del 1900.
La maggior parte delle opere sono dipinti ma non mancano le installazioni e le sculture. Si va dagli informali alla Pop art romana e alle opere di Arte Povera, dalla Transavanguardia italiana, tedesca e americana alle opere della New Geometry americana degli anni Ottanta e Novanta. Tra gli artisti presenti si possono citare Bacon, Basquiat, Moore, Schifano, Kounellis, Fontana…
La visita della Collezione Maramotti avviene solo su prenotazione, che può essere fatta tramite il sito ufficiale.
Cosa e dove mangiare a Reggio Emilia
Dopo tanta cultura è assolutamente necessario dedicarsi ad uno dei grandi piaceri dell’Emilia Romagna: la cucina. Il piatto più conosciuto di Reggio Emilia è sicuramente l’Erbazzone, una torta salata di pasta sfoglia farcita con un ripieno di verdure e Parmigiano. Anche le Chizze, pasta dello gnocco fritto ripiena di Parmigiano filante, sono tipiche della città. Imperdibile un piatto di cappelletti in brodo e di tortelli verdi con ripieno di spinaci e bietole. A seguire, un bel piatto di coniglio alla reggiana con cipolle, vino bianco e concentrato di pomodoro, oppure un bollito di maiale. Per completare con un dolce si può scegliere tra una Torta di Riso, un Sugo d’Uva (fatto con mosto e farina bolliti) o lo Zabaglione, che fu inventato per caso dalle truppe francesi nel 1560 durante l’assedio del vicino borgo di Scandiano.
Reggio Emilia infine è la patria di due eccellenze alimentari, il Parmigiano Reggiano e l’Aceto Balsamico IGP e DOP.
Il mio consiglio, testato personalmente, è di provare l’Osteria La Scarpetta, un locale accogliente e rilassante. Il proprietario vi saprà consigliare al meglio, anche se la scelta tra i piatti in menù è ardua!
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