Detto Zahre nel dialetto locale, Sauris è un piccolo borgo circondato da valichi e monti e formato da due nuclei principali: Sauris di Sopra e Sauris di Sotto.
Alla scoperta di Sauris
Itinerario alla scoperta di Sauris, detto Zahre nel dialetto locale, un piccolo borgo del Friuli Venezia Giulia, nella regione montana della Carnia, circondato da valichi e monti e formato da due nuclei principali: Sauris di Sopra e Sauris di Sotto.
Secondo la leggenda Sauris sarebbe stato fondato tra il XIII e il XIV secolo da due soldati tedeschi che, in fuga dalla guerra, si nascosero nel territorio su cui sorge ora il centro abitato. Nel borgo si parla ancora una lingua che somiglia al tedesco del Settecento. Le tradizioni artigianali sono molto fiorenti: dalla lavorazione del legno alla coltivazione di erbe aromatiche, dal tipico carnevale con le maschere di legno alla produzione della birra fatta con una specie autoctona di fave, passando per l’ottima cucina.
E’ molto piacevole passeggiare per le viuzze di Sauris, scoprendo angoli caratteristici delle montagne della Carnia. Le case, in pietra e legno, hanno un’architettura unica, edificate con la tecnica del blockbau, che si basa sull’utilizzo di tronchi di alberi interi posti ad incastro negli angoli, per rendere stabile e solida l’intera struttura. Molto caratteristici sono anche i tetti in scandole di legno.
Le chiese di Sauris
Ci sono due siti particolari che meritano una visita, la Chiesa di Sant’Osvaldo, nella frazione di Sotto, e la Chiesa di San Lorenzo, nella frazione di Sopra. La Chiesa di Sant’Osvaldo risale al 1328 e al suo interno conserva un bellissimo altare a sportelli in legno intagliato del 1524 e la reliquia del santo. La Chiesa di San Lorenzo risale al 1500, in stile gotico tedesco, e al suo interno si trovano due pale di altare, uno del 1650 dedicato alla Madonna del Rosario e uno del 1551 sull’Ultima Cena.
Il laboratorio del legno
Nel mio giro per il borgo, ho visitato alcune delle attività artigianali locali, come il laboratorio artigianale del legno dei fratelli Plozzer, a Sauris di Sopra. Qui, con grande abilità, si creano opere d’arte intagliando il legno. Si parte da ceppi interi e, con un lungo lavoro con lo scalpello, si creano statue, piatti, maschere… Si usa il legno di ontano, che è molto morbido ma che spesso contiene molta sabbia e alla lunga rovina gli scalpelli. In alternativa il legno di olmo o di cirmolo. Una curiosità a proposito del legno di cirmolo: uno studio di alcune università tedesche ha rilevato che rallenta il ritmo cardiaco e per questo viene spesso impiegato per i mobili delle camere. Io ho comprato un cuore in legno cirmolo, come ricordo di questa bella giornata
La raccolta delle erbe officinali
Un’altra bella realtà è quella dell’Azienda Agricola Pa’ Mairlan, a Sauris di Sopra. Qui si possono scoprire tante cose sulle piante aromatiche e officinali, delle loro proprietà e del loro utilizzo. Ad esempio, non sapevo che il grano saraceno non è un cereale ma che è assimilabile alla famiglia della pianta del rabarbaro. Al Pa’ Mairlan si può anche soggiornare, e ve lo consiglio veramente!
La cucina di Sauris
Un altro aspetto decisamente interessante di Sauris è la cucina. Qui sotto trovate le foto del mio pranzo al Grien SpA, un bellissimo ristorante immerso nel verde, tra prati e boschi, che è anche albergo e offre piscine calde e un maneggio.
Antipasto di affettati e formaggi tipici: prosciutto con 20 mesi di stagionatura, conservato stretto con lacci e non pressato per non dare colpi di calore, speck leggero, spazzolato e lavato, stagionato per 2 mesi, salame misto di lardo e carne di maiale, pancetta lardellata stesa con aroma di pepe e cannella, formaggio latteria stagionato 2 mesi, fatto con latte della Carnia, caprino leggero della Val Tramontina, raffinato a Sauris, con foglie e semi di canapa, formaggio Frant, ottenuto dalla lavorazione e trasformazione di diversi tipi di formaggio con diverse stagionature, mescolati con pepe e panna e lasciati stagionare per 2 mesi.
Gnocchi fatti con le fave e le foglie di fava tipica di Sauris, coltivazione reintrodotta un paio di anni fa in questa zona. Si accompagnano con della ricotta affumicata. Crostata di frolla con marmellata di mirtilli prodotta localmente. Merita una menzione anche la Zahre, la birra locale artigianale, dal colore ambrato, con sentore di agrumi e gusto pompelmo. Molto buona. C’è anche una versione bionda, una rossa, una affumicata e una alla canapa.
Trovate alcune foto del Friuli Venezia Giulia nel mio spazio Flickr: https://www.flickr.com/photos/borntotravel77/albums/72157714736011353
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