Più piccola rispetto alle vicine Brema e Amburgo, Lubecca è un meraviglioso gioiello della Germania che conserva ancora ricche testimonianze del suo passato commerciale. Una meta ideale per una giornata all’aria aperta.
Lubecca, città del nord della Germania, sfoggia con orgoglio il magnifico patrimonio architettonico della sua epoca d’oro dei commerci, quando era alla guida della Lega Anseatica. Passeggiando per il compatto centro storico si possono ammirare il più vecchio municipio tedesco ancora in uso, bellissime dimore dei mercanti, chiese gotiche in mattoni rossi e palazzi antichi e pittoreschi. Per tali motivi, l’Alstad (il centro) fa parte dal 1987 dell’elenco dei beni Patrimonio dell’Umanità Unesco (primo luogo del Nord Europa a ricevere tale titolo).
La parte storica di Lubecca è concentrata nell’Alstadt, che si sviluppa su un’isola dalla forma ovale, circondata dalle acque del fiume Trave e dal fossato cittadino. E’ facile orientarsi perchè le vie sono disposte in maniera simmetrica. Vi si accede dalla Holstentor, la porta simbolo della città, costruita nel 1477. E’ costituita da due torri circolari massicce con i tetti a punta, unite tra loro da un tratto centrale con il tipico motivo a ghimberga (la vedete nella foto all’inizio del post). Sbirciando lungo il canale alla destra della porta si possono vedere degli edifici a frontone costruiti tra il Cinquecento e il Seicento, tra cui risalta il Salzspeicher, il deposito del sale. L’altra torre di di ingresso alla città (dalla parte opposta) è la Burgtor, una torre quadrata e tozza, affiancata da alcuni edifici che in antichità erano utilizzate come ricovero per i cavalli.
Proseguendo dritti rispetto alla Holstentor, si arriva al Markt, la piazza principale, occupata prevalentemente dal Rathaus (municipio). L’edificio è caratterizzato da file alternate di mattoni rossi opachi e mattoni neri dall’effetto vetrato, da una sovrastruttura con torrette coronate da guglie nella foto noterete due grandi fori, servono per far passare il vento diminuendo la resistenza opposta dalla struttura) e da una loggia rinascimentale di pietra bianca. Il municipio risale alla metà del Duecento ma fu più volte ampliato. Nel 1400 fu aggiunto il Neue Gemach, la parte più raffinata dell’edificio, con frangivento, torrette angolari e stemmi, e successivamente si aggiunse una scalone in pietra in elaborato stile rinascimentale olandese. Un mix di epoche e stili decisamente affascinante!
Dietro al Rathaus si trova la Marienkirche, la più grande e bella chiesa della città. Edificata tra il Duecento e il Trecento, era la chiesa frequentata dalla parte più ricca della società di Lubecca, per cui fu progettata con l’intento di mettere in ombra le altre chiese, in particolare il Dom vescovile. E’ caratterizzata da due campanili gemelli quadrati, alti 185m e sormontati da guglie, e da una navata centrale sorretta da archi. La chiesa, come molti altri edifici di Lubecca, fu distrutta dai bombardamenti del 1942 e successivamente ricostruita; le campane del campanile sud sono però state lasciate a terra infrante. L’interno è molto semplice e leggero. Molto particolare è la Briefkapelle, una chiesa in miniatura che viene usata dai fedeli durante l’inverno.
All’esterno della Marienkirche, sul lato vicino al Rathaus si trova una statua in bronzo di un piccolo diavolo. Una leggenda narra che nel Medioevo, quando si iniziò la costruzione della chiesa, il diavolo fu felice, convinto che si stesse realizzando una taverna. Quando si rese conto dell’errore, e del fatto di aver contribuito alla realizzazione di una chiesa, si infuriò e ne rubò una pietra, portandola all’inferno. La pietra fu poi restituita dal diavolo ai costruttori della chiesa quando questi gli promisero che avrebbero realizzato una cantina all’interno della chiesa stessa.
In contrasto alla Marienkirche si può vedere il Dom, edificio in forma romanica del 1200, affiancato da due campanili alti 120m e dal “portico del Paradiso”, l’ingresso principale in stile gotico. All’interno spicca un’enorme croce, che rappresenta la salvezza, posta su una travatura elaborata. Altre chiese interessanti nell’Altstadt sono la Petrikirche, ora usata per esposizioni d’arte e concerti, la Jakobikirche, la chiesa della comunità marinara, e la Katharinenkirche, l’unica rimasta intatta dai tempi della Lega anseatica. Altri due edifici molto interessanti, ai quali vale la pena dare una sbirciata, sono la Haus der Kaufmannschaft (la Camera di Commercio locale) e la Haus der Schiffergesellschaft (l’antica sede della Corporazione dei capitani di mare, ora uno dei ristoranti più rinomati di Lubecca).
La zona meno turistica è sicuramente quella dei quartieri orientali, un insieme di stradine silenziose al punto di ricordare quelle di un villaggio. In questa zona si trovano due dei cortili più belli di Lubecca, il Fuchtings-Hof (su cui si affacciava un piccolo ospizio per le vedove dei capitani di mare e dei mercanti) e il Glandorps-Hof (per le vedove degli artigiani). Molto carina è anche la Lowen-Apotheke, la casa più antica sopravvissuta in città.
La città di Lubecca diede i natali a due grandi fratelli della letteratura, Heinrich e Thomas Mann. In Mengstrasse si può ammirare la barocca Buddenbrookhaus, la casa dove crebbero i due scrittori, attualmente diventata un museo a loro dedicato. Lungo la stessa strada si possono ammirare altre interessanti dimore patrizie.
Un’altra cosa per cui è famosa la città di Lubecca è il marzapane: questo dolce fatto con le mandorle fu infatti creato qui durante in Medioevo e contribuì alla ricchezza mercantile della città. La produzione fu perfezionata nel 1800 dalla famiglia Niederegger, che fondò lo storico Konditorei-Café Niederegger. Vi consiglio di entrare nel negozio per assaggiare questa bontà ma di esplorare anche il secondo piano, per scoprire la storia del marzapane.
Vale la pena scoprire Lubecca anche guardandola dal fiume. Ci sono diverse agenzie che propongono dei percorsi circolari attraverso i canale e il porto cittadino.
Se volete leggere i miei post sulla Germania, guardate qui sotto!
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- Brema, alla scoperta della città delle fiabe
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