Aquila reale, Kirghizistan

Kirghizistan, il regno delle Aquile: itinerario di una settimana

Reading Time: 5 minutes

Itinerario di una settimana alla scoperta del Kirghizistan: dalla capitale Bishkek ai trekking nei cayon, dal lago Issyk-Kul alle tradizioni nomadi.

Aquila reale, Kirghizistan

L’unico aeroporto internazionale del Kirghizistan si trova a Bishkek, la capitale, che rappresenta quindi il punto di partenza e di arrivo di ogni viaggiatore europeo. Dopo aver dedicato un giorno all’esplorazione della capitale (https://www.claudiatoffolon.com/2020/11/01/bishkek-cosa-vedere-nella-capitale-del-kirghizistan/) e aver dedicato un paio di giorni all’esplorazione dei suoi dintorni (https://www.claudiatoffolon.com/2020/11/03/kirghizistan-ala-archa-np-e-torre-di-burana-cosa-vedere-vicino-a-bishkek/) si può decidere di esplorare la zona nord-est del Paese, dirigendosi verso il lago Issyk-Kul, in un itinerario che ne costeggia la parte nord e sud.

Il lago Issyk-Kul, il più grande del Kirghizistan nonché il secondo lago di montagna più grande al mondo dopo l’andino lago Tititaca (170km di lunghezza e 70km di larghezza, situato a poco più di 3000 metri di altitudine) è un enorme bacino d’acqua incastonato fra i monti Kungey Alatau (soleggiati) a nord e i monti Terskey Alatau (bui) a sud. Il nome Issyk-Kul significa “lago caldo”, perchè le sue acque sono molto salate e i suoi fondali geotermicamente attivi; questo fa sì che non sia mai gelato, rendendo l’ecosistema nelle vicinanze delle rive assolutamente unico in un territorio ricco di montagne elevate. Il lago è raggiungibile solo nei mesi estivi, quando le nevi invernali sulle strade sono completamente sciolte. Sulle sue sponde convergono gruppi di pastori con le loro mandrie di cavalli, che qui trovano cibo in abbondanza nei pascoli verdeggianti.

Lago Issyk-Kul, Kirghizistan

La prima tappa lungo il lago, sulla costa nord, può essere fatta a Cholpon-Ata, una stazione balneare che d’estate è molto frequentata e vivace. Qui si possono fare piacevoli passeggiate sulle spiagge e avventurarsi alla scoperta di un sito archeologico che ospita centinaia di massi di origine glaciale ricoperti da incisioni rupestri, datate in un periodo compreso tra il 1500a.C. e il 1000d.C; molti dei petroglifi raffigurano scene di caccia ad animali ormai estinti nella regione. Questo sito era sacro e qui si svolgeva la celebrazione di sacrifici e altri riti dedicati al dio del sole.

Cholpon-Ata, Kirghizistan

Si può proseguire poi per Karakol, facendo una tappa alla gola di Semenovskoe, chiamata così in onore di un grande esploratore russo delle montagne Tien Shan Semenov. La bella vallata di Semenovskoe, le cui pendici sono ammantate da fitte foreste di abete rosso, è circondata da aspre montagne dalle cime imbiancate dai ghiacciai eterni. Le verdeggianti praterie del fondovalle formano un piacevole contrasto e un panorama incantevole. Meravigliosa è anche la valle di Chon-Kemin, in parte tutelata dall’istituzione di un Parco Nazionale e considerata uno degli angoli più ameni di tutto il Kirghizistan

Gola di Semenovskoe

Karakol è invece una tranquilla cittadina con case basse, tante dacie russe e viali di pioppi. Oggi capoluogo della regione, questa città venne fondata nel 1869 come avamposto militare dai russi e crebbe d’importanza soprattutto durante l’epoca sovietica. E’ un’ottima base per esplorare la zona est del lago Issyk-Kul. Se riuscite, passate qui di domenica, per gironzolare nel mercato cittadino ed ammirare la fervente (…sempre considerando la realtà kirghiza) vita che ruota attorno alla cattedrale russa. Tra le cose da vedere a Karakol spiccano due bazar (Jakshilit e Ak Tilek), la Moschea cinese Dungan costruita in stile buddhista mongolo senza l’utilizzo di un solo chiodo, la Cattedrale russa della Santa Trinità più volte ricostruita nel corso del tempo a causa di terremoti e furie bolsceviche e il mercato domenicale, uno dei mercati di animali migliori dell’Asia centrale.

Karakol, Cattedrale della Santa Trinità
Karakol, Moschea Dungan

Nelle vicinanze di Karakol si trova la gola di Jeti-Ögüz, famosa per le sue rosse formazioni rocciose in arenaria rossa, conosciute con il nome di Seven Bulls, i Sette Tori. La leggenda narra che rappresentino sette vitelli cresciuti grandi e forti grazie ai ricchi pascoli della valle. Poco distante si può ammirare un’altra formazione nota con il soprannome di Cuore infranto (Razbitoye Serdtse) a causa del suo particolare aspetto, è diventata uno dei più popolari simboli del Kirghizistan. Un’altra leggenda narra di due contendenti che versarono il loro sangue in un duello per una donna meravigliosa; morirono entrambi e questa roccia rappresenta il cuore infranto della fanciulla. Nella stessa vallata si possono fare delle piacevoli passeggiate di qualche km che risalgono la gola inferiore, tra grandi prati perfetti per un picnic.

Gola di Jeti-Ögüz, Seven Bulls
Vallata di Jeti-Ögüz

Proseguendo il giro del lago in senso orario, lungo la costa meridionale, si arriva ad un’altra tappa interessante, la gola di Barskaun, famosa per le sue cascate e la produzione di oro. Lungo la strada, che da un certo punto in avanti – nelle vicinanze del confine – è percorribile solo dai camion, si trovano alcuni monumenti commemorativi dedicati a Jurij Gagarin.

Gola di Barskaun

Poco oltre si trova uno dei luoghi più incantevoli del Kirghizistan, lo Skazka canyon, un’opera d’arte creata dalla natura e dal tempo: colline di calcare erose dal vento nel corso dei secoli e trasformate in un insieme fantasmagorico di colonne e insenature dalle sfumature rosse, che assumono le forme più varie, dai draghi ai castelli: sembra di essere in una favola.

Skazka canyon

In questa parte del paese, a Bokonbaeva, vive una delle più famose antiche famiglie di falconieri, che allevano le aquile reali. La caccia con le aquile è un’attività tuttora praticata in Kirghizistan e ha radici lontane risalenti alla conquista dell’Asia Centrale da parte dei Mongoli nei secoli XII-XIII. La stagione di caccia con le aquile reali inizia a ottobre e termina a febbraio.

Un’altra attività caratteristica della popolazione kirghiza è la costruzione delle yurte, le tradizionali abitazioni dei nomadi.

Artigiano costruttore di yurte, le tipiche abitazioni nomadi

Da Bokonbaeva, con un viaggio di un paio d’ore circondati dalle montagne kirghize, si può rientrare nella capitale.

Potete trovare tutte le mie foto scattate in Kirghizistan nel mio Flickr: https://www.flickr.com/photos/borntotravel77/albums/72157708403175225 oppure qui sul sito nella pagina dedicata agli album di viaggio in Kirghizistan: https://www.claudiatoffolon.com/kyrghizistan/

Volete leggere altri articoli sul Kirghizistan? Sbirciate qua sotto!

Leave a Comment