Baltimora, Maryland – tra musei e murales, sulle tracce di Edgar Allan Poe

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Baltimora: una giornata tra musei, quartieri etnici, e luoghi storici. Alla scoperta di questa affascinante città americana.

Situata ad una quarantina di miglia a nord-est di Washington, Baltimora è una città americana dove poter passare una giornata tra musei, biblioteche, luoghi storici, quartieri etnici ed un rinnovato waterfront.

Baltimora era considerata fino a poco tempo fa una delle città più pericolose degli Stati Uniti; è sicuramente un posto dove bisogna tenere gli occhi aperti, ma non più che in altri luoghi nel mondo. Se girate di giorno, in compagnia e nei quartieri centrali, rivela delle piacevoli chicche.

Io l’ho inserita come prima tappa nel mio giro dell’East Coast fatto ad Ottobre 2019 (se siete interessati lo trovate a questo link: https://www.claudiatoffolon.com/2019/11/13/due-settimane-nelleast-coast-itinerario/), arrivando con la macchina presa a noleggio all’aeroporto di Washington e dormendo nel quartiere di Mount Vernon.

Baltimora ed Edgar Allan Poe

Ma cosa vedere a Baltimora? Beh, sicuramente il motivo principale che mi ha portato ad includere questa città del Maryland nel mio giro è il fatto che qui è vissuto, e morto in circostanze tuttora poco chiare, lo scrittore Edgar Allan Poe.

La Casa Museo di Poe si trova in N Amity St, nella zona ovest della città. Qui lo scrittore visse dal 1832-33 al 1835, quando si trasferì a Richmond. La casa è una piccola villa bifamiliare di due piani e mezzo: cucina, salotto, due camere da letto e una camera da letto nell’attico, in cima ad una ripida e stretta scala a chiocciola, dove stava Poe. All’interno sono esposti alcuni oggetti dello scrittore, una serie di illustrazioni del 1884 fatte per Il Corvo, alcuni filmati e mostre sulla vita di Poe e una copia del tristemente famoso necrologio scritto da Grinswold nel 1849. La Casa è aperta solo da aprile a novembre, dal mercoledì alla domenica, dalle 15.30.

Lungo la strada che riporta verso downtown si trova il Westminster Bural Ground, con le due tombe di Allan Poe. Lo scrittore fu trovato delirante e in fin di vita lungo una strada il 3 ottobre 1849 e morì in ospedale quattro giorni dopo. Subito dopo il decesso, gli investigatori indicarono la causa come alcolismo, ma da allora sono emerse diverse teorie, tutte poco chiare.

Poe fu sepolto inizialmente in una tomba molto semplice, nel giardino sul retro della chiesa, e rimase lì per 26 anni. Successivamente, fu spostato in una tomba più solenne, assieme ai suoi antenati e alle amatissime Virginia e Maria. Un particolare che si può notare sul retro della nuova tomba: la data di nascita di Poe è sbagliata (1908 e non 1920!). La tomba venerata è rimasta però quella originaria, con un Corvo scolpito nella lapide.

Un consiglio: prendete un taxi o un uber per arrivare in questi luoghi. I dintorni sono sicuri, ma si attraversa un lungo pezzo di città ed è meglio non rischiare.

Il rinnovato waterfront di Baltimora

La visita di Baltimora può proseguire all’Inner Harbor, il centro pulsante perfettamente ristrutturato della città. Ci si può concedere una lunga passeggiata tra le barche ormeggiate a riva, i piacevoli ristoranti, i grattacieli dalle linee moderne e i negozi per lo shopping. Vale la pena salire al 27 piano del World Trade Center per osservare la città dall’alto e visitare il Marittime Museum. Alla fine della passeggiata, se partite dal centro e andate verso est, si arriva in due graziosi quartieri storici: Fells Point e Little Italy. Qui si trovano bar e ristoranti molto frequentati dalla gente del posto.

Baltimora è una delle città più antiche degli Stati Uniti ed è ricca di storia. Qui si trova infatti la Star Spangled Banner House, la casa dove fu cucita la famosissima bandiera gigante che ha ispirato l’inno nazionale. Questa bandiera sventolò sopra la città nel 1812 in segno dell’ottenuta indipendenza dall’Inghilterra.

Il quartiere di Mount Vernon

Spostandosi nel quartiere di Mount Vernon ci si trova nel centro culturale e artistico di Baltimora. Un museo da non perdere è sicuramente la Walters Art Gallery dove sono esposte opere degli Impressionisti (Monet, Manet, Rubens…), manufatti bizantini, sudorientali e cinesi, gioielli Fabergé. Oltre a questo, divertitevi a cercare la bellissima scala a chiocciola sovrastata da uno splendido soffitto e un alto cancello decorato in ferro battuto, che da soli valgono la visita. Il museo è gratuito e aperto dal mercoledì alla domenica.

Nella piazza esterna alla Gallery – Mount Vernon Square – svettano il Washington Monument, una colonna dorica in marmo alta 54 metri dalla cui cima si ammira la città, e la Baltimore Basilica, che è la prima cattedrale degli Stati Uniti. Imperdibile è la George Peabody Library, il cui interno è realizzato in un monumentale stile neo-greco. Presenta un pavimento di marmo bianco e nero circondato da cinque ordini di balconi in ghisa nera e colonne con decorazioni dorate, ed è considerato tra i più belli del mondo. Anche qui andate alla ricerca della scala a chiocciola e rimarrete senza fiato.

https://www.flickr.com/photos/borntotravel77/albums/72157712101453932/with/49183048241/

Baltimora e la sua street art

Un’altra peculiarità della città di Baltimora è sicuramente la Street Art. Ogni strada, ogni angolo, ogni muro libero è spesso decorato con murale e arte di strada. L’intento iniziale era quello di ricolorare una città oppressa, soprattutto nelle zone periferiche; il progetto si è espanso e ora esiste perfino un sito dedicato e una app. Noi siamo andate alla ricerca dell’opera dedicata a Nina Simone e Malcolm X, ma ce ne sono moltissime veramente belle.

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Tra le altre cose che si possono vedere, ma che per ragioni di tempo non abbiamo visto, ci sono altri due musei interessanti: il Baltimore Museum of Art, l‘American Visionary Art Museum. Per gli appassionati di sport, c’è l’Orioles Park at Camden Yards, uno dei più bei campi da baseball al mondo. I muri del campo si incastrano in quelli delle case circostanti, creando un’atmosfera unica.

Se volete vedere tutte le foto di Baltimora le potete trovate nel mio spazio Flickr dedicato.

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